ATTENZIONE: questo capitolo è il terzo episodio degli “Improbabili 7”. Il primo si trova QUI, il secondo QUI
Tre contro 200.
Mai sfida o battaglia di cui tu abbia conoscenza è partita così sbilanciata.
Con immensa fatica e con un forte dolore alle natiche, alla schiena e sull’interno coscia siedi sulla sella del cavallo che poco prima Sam ti ha comprato.
È un animale vecchio, denutrito e depresso: in un certo senso ti rispecchia.
In più, anche se ti fosse balenata in mente l’idea di tentare la fuga, sai già che con questo equino merdoso non andresti molto lontano.
A Valerio invece è toccato uno stallone di razza: fiero, dal pelo lucido e incontrollabilmente attivo ma il tuo amico, anziché lamentarsene, ci si diverte.
Dietro di voi, su un quarto cavallo siede Emma, silenziosa.
Ti giri e la vedi assorta nei suoi pensieri mentre fissa un cactus in lontananza mordendosi il labbro inferiore.
Dio, quanto ti fa sesso questo piccolo gesto…
Attiri la sua attenzione facendo schioccare la tua lingua sul palato.
Lei si gira, ti sorride.
Alzi il pollice e fai un movimento impercettibile con la testa come a chiedere ‘tutto ok?’.
Lei scuote la testa: è un ‘così e così’, ma il suo sorriso quasi si trasforma in una risata.
Bene.
Ora riporti il pollice con le altre dita, formando un pugno che indurisci ammiccandole, come a chiederle ‘e visto che mi hai detto che va ‘così e così’ perché non ti concedi pesantemente a me dietro le flebili ombre di un cactus? Rilassa un sacco, eh’
In realtà non sei sicuro che lei abbia inteso esattamente questo, ma quello che sai è che, sempre mantenendo quella piacevole espressione sul volto, fa cenno di no con la testa.
E quando mai…
Compendio del Cacciatore del West – Regola 2: Quando una Gnagna dice ‘no’, probabilmente pensa ‘sì’. E anche se pensa ‘no’, tu puoi interpretarlo come un ‘sì’. Ma siccome serve il consenso, offrile il Whisky fino a quando non riesce a più a parlare e potrai sostenere di aver interpretato come ‘si’ qualunque suo suono.
Potresti usare il Whisky che ti ha dato poc’anzi il tuo amico Aldo.
Meglio di no, per adesso.
Torni a guardare davanti a te.
Hdleyville è ormai ad oltre due ore di cammino alle vostre spalle, e proprio in quella direzione il sole comincia a nascondersi tra le rigogliose pendici delle montagne.
Normalmente se ora stessi a casa tua vedresti la Figura Paterna che, rientrando a casa e distruggendo ogni regola del Bon Ton, aprirebbe la porta di casa dicendo: “donna ho sete, portami da bere!” sedendosi poi sul tavolo in cucina levandosi gli stivali.
E, la Figura Materna, santa donna, gli risponderebbe ‘non ti porto un cazzo se prima non ti lavi le mani! Sono tutte sporche di terra!’
In casa il vero capo è lei, nessun dubbio al riguardo.
“non pensare a quello che lasci, ti rende debole” – Sam a qualche metro davanti a te ti riporta con i piedi per terra nella tua dura realtà.
“come faccio a non pensarci. Fino a poco tempo fa ero in un Saloon a guardare i passanti e ora… non so neanche cosa sto facendo qui”
“stai andando a combattere per una nobile causa, e questo ti fa onore”
‘Diciamo che mi stai costringendo ad andare a combattere, brutto stronzo. Fosse per me, me ne starai ancora bello in panciolle a gustarmi i battibecchi familiari’
Vorresti dirglielo ma delle urla disperate interrompono ogni tua intenzione:
AIUTO! AIUTO! AIUTATEMI!!!
Senti la voce ma non vedi niente o nessuno.
Ti guardi attorno, mentre Sam arresta il suo cavallo e mette la mano sulla fondina.
Continui a scrutare il paesaggio attorno a te: solo rocce, erbacce e qualche duna.
AIUTO! PER FAVORE!
Degli spari.
Ripetuti.
In lontananza vedi apparire da dietro una collinetta un cavallo nero che corre a gran velocità, sulla cui sella siede con il busto in avanti un uomo con un paio di pantaloni di pelle ed una camicia beige: sono sue, le urla.
Dietro, altri due uomini a cavallo lo inseguono; ridono e schiamazzano mentre con le pistole sparano sul povero fuggitivo, fortunatamente per lui, mancando il bersaglio.
“venite, andiamo” – Sam strigliando le briglie del cavallo lo incita a cavalcare nella direzione degli spari.
Guardi Valerio il tuo amico: anche lui, seguendo il cacciatore di taglie si muove verso la stessa direzione, sparando colpi in aria e gridando “Indiani! Indiani! Indiani! Voglio i cazzo di indiani!”
Cosa cavolo succede?
Chi è che grida aiuto? E perché?
Ma soprattutto: perché ogni volta che ci sono degli spari voi dovete cavalcare nella loro direzione e non in quella contraria?
Compendio del Cacciatore del West – Regola 7: Fra una sparatoria ed una Gnagna, scegli sempre la Gnagna, a meno che la sparatoria non sia necessaria per arrivare alla Gnagna
Sì, farai esattamente così.
Resterai indietro con Emma, eviterai la sparatoria e starai vicino ad una Gnagna usando come scusa quella di voler proteggere la più debole del gruppo: combo micidiale.
Emma.
Dove cavolo sta, Emma?
Vedi la fragile ragazza tuffarsi anche lei nella mischia sfoggiando una grinta inaspettata.
Cazzo, forse sei tu il più debole.
Quello che succede lo osservi quindi ben in lontananza: Sam dopo aver fatto fuori il primo dei due inseguitori con un preciso colpo dalla distanza, insegue il secondo, che nel frattempo aveva fatto dietro front. Dopo averlo colpito alla spalla e fatto cadere gli si avvicina e senza un minimo di pietà, lo giustizia.
Valerio in tutto questo non ha mai smesso di sparare in aria; Emma invece, presta soccorso all’uomo vittima dell’inseguimento.
“mamma mia, questo fa paura proprio”
“lo penso anche io, Ansia”
“non ha pietà di nulla e nessuno. È nato per uccidere. Stai attento…”
“eh lo vedo… però mi rassicura, sai? Alla fine ha quel non so che di imbattibile. Mi sento al sicuro al suo fianco”
“ma secondo me gli piace proprio uccidere… Cioè io dico che un giorno, senza un valido motivo che non sia il suo piacere, prende e ti sgozza”
“ma ti pare?”
“io lo farei”
“ma tu non fai testo. E comunque non ha senso, mi ha arruolato per una battaglia”
“non ti ha scelto perché sei bravo, ti ha scelto perché non c’era nessun altro. Sei un po’ il fondo di un barile pieno di sconforto e malessere… un po’come quando ordini la zuppa di fagioli ma sono rimaste le croste. Oppure come quando..”
“HO CAPITO! Basta…”
“volevo essere chiara”
“lo sei stata… ma… forse potrei approfittare del caos e provare a scappare… che dici?”
“che ti pianterebbe un paio di pallottole dritte in petto”
“anche se ci provo di notte?”
“soprattutto se ci provi di notte. Starà ancora più in sull’attenti.”
Sam ti fa cenno di avvicinarti a loro con la mano: obbedisci e dal momento che il tuo cavallo non ne vuole sapere di scendere la discesa, prosegui a piedi legandolo ad un sasso per assicurarti che non scappi.
Che poi, va bè, è solo per scrupolo, figurati se il tuo ronzino di merda ha queste velleità.
Avvicinandoti agli altri membri del gruppo, metti a fuoco la sagoma di colui che fino a poco prima era costretto alla fuga: è un ragazzo giovane, con un curato pizzetto tendente al biondo e gli occhi buoni e gentili.
È ancora visibilmente scosso e con un tono quanto mai di riverenza e gratitudine abbraccia, in ginocchio, le muscolose gambe di Sam, sceso nel frattempo dal cavallo.
“grazie. Grazie, veramente, vi devo la vita! Ho moglie e figli, grazie”
“quale è il tuo nome?” – freddamente gli chiede Sam
“Carmine… sono Carmine Faggiano”
“bene Carmine, io sono solito dire che un uomo a cui viene salvata la vita ha un debito insanabile verso il proprio salvatore, giusto?”
“beh… sì… più o meno è così”
“però vedi, Carmine… – passeggia attorno alla sagoma del giovane – “ora tu hai debito con me, e io ho bisogno di un favore, anzi… due”
“se posso… certo, certo”
“il primo: hai dell’acqua? Comincio ad avere molta sete…”
“no…”
“male, ho ucciso per molto meno… ma vediamo se sei più fortunato con il secondo… che fai… diciamo, dopodomani?”
Lo sta intimidendo, il maledetto.
“v-v-vorrei andare a casa dalla mia famiglia, ecco”
“invece verrai con noi”
“per?”
“aiutare una giovane dama in difficoltà, è ovvio” – lo dice con pungente ironia indicando Emma.
“ehi ma non è un indiano! Non lo voglio” – il tuo amico, Valerio, espone il suo pensiero in maniera troppo rumorosa, convinto tra l’altro di essere in democrazia.
Non lo siete.
Sam, con la stessa rapidità di sempre nel maneggiare una pistola, spara un colpo sul suo cappello che atterra un paio di metri più indietro;
“quello che tu vuoi, è irrilevante… – si gira verso Carmine – allora, posso considerarti dei nostri?”
Al povero ragazzo manca la voce ed è costretto ad annuire con lo stesso spavento di quando poco prima era braccato dai due.
Come lo capisci.
Anche lui, come te, trascinato suo malgrado in questa follia, senza tra l’altro saperne molto.
Probabilmente se si starà chiedendo se forse era meglio morire inseguito da quei due.
“bene, rimettiamoci in marcia, dobbiamo raggiungere Little Town prima di sera”
“perché andiamo a Little Town?” – chiedi tu quasi senza pensarci
“ho un amico lì che sicuramente vorrà darci una mano”
“sua sponte o hai intenzione di ricattare anche lui?”
“cosa vorresti insinuare?”
“io?… no, no, niente… niente”
Il gruppo riprende ordinatamente la marcia, portando con sé i cavalli dei due inseguitori morti.
Su uno di quelli, monta Carmine che, in fondo al gruppo, cerca timidamente di parlare con te:
“senti ma… quel tipo lì… è pericoloso?”
“solo se non lo provochi” – rispondi quasi facendo il galletto
“ah… e dove stiamo andando?”
“a Little Town per prendere un altro tipo e poi ci dirigiamo a Rose Creek”
“e perché andiamo a Rose Creek?”
Dio quante domande fa questo tipo, che palle.
Anche se… oddio, effettivamente sono le stesse che faresti tu.
Cazzo, è come parlare con te stesso!
Ma sei veramente così fastidioso?
Devi appurare una cosa:
“senti Carmine, scusa la domanda strana eh… ma… tu… per caso parli con Ansia?”
“chi?”
“niente… scusa è che siccome mi sembravi simile a me… no, va bè lascia perdere dai, tranquillo”
Guardi un po’ intorno con aria vaga per far passare l’imbarazzo:
“comunque io parlo con Angoscia!” – riprende lui
“MA DAI??? È una cosa fichissima!”
“eh, mica tanto. È da prima che non mi molla. Continua a urlarmi nell’orecchio ‘ora morirai. Ora morirai. Ora morirai’. Sto per impazzire”
“come ti capisco, anche Ansia non si scolla mai”
Ti giri per controllare che sia effettivamente dietro di te, a cavallo: ti saluta beffarda: è lì che mima il gesto dello sparo con le mani verso di te.
Anche tu hai da sempre questo peso ma per lo meno ora sai che non sei solo in questo mondo.
“ma senti – ora che senti di aver trovato un fratello vuoi conoscerlo meglio – perché i due uomini ti stavano inseguendo?”
“motivi futili”
“tipo?”
“volevo fargli saltare in aria la casa con un paio di candelotti di dinamite”
Ecco.
Forse non siete poi così simili
Forse avete fatto fuori quelli sbagliati.
Forse quei due non avevano così torto ad inseguirlo…
Forse.
—- TO BE CONTINUED NEL QUARTO CAPITOLO!! —-
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